HARRY JAMES
Jazzista, annacquatore, virtuoso
di Corrado Barbieri
Non rispettando la cronologia inizio il tema partendo dal film "Chimere" (orrendo titolo italiano del film del 1950 "Young man with the horn", un'opera che ogni appassionato di jazz di vecchia data ha visto a suo tempo rimanendo deluso, fatte eccezioni per l'interpretazione sentita e simpatica di Kirk Douglas e per la presenza di Hoagy Carmichael). Per quanto la cineletteratura ci abbia sempre detto e ancora dica che questa pellicola si riferisce alla vita di Bix Beiderbecke, nessun elemento, tranne la presenza di Hoagy quale amico, contribuisce ad indicarci un tale riferimento, anche se forse era negli intenti di chi forni' il soggetto.Si era tuttavia negli anni '40, e un film su un jazzista era ancora un azzardo. Il jazz dalla massa americana era ancora ignorato,in fin dei conti era roba da gente di colore...
Il trombettista Rick Martin (Douglas) fu doppiato da Harry James (che fu anche il consulente musicale del film), con la sua tromba dal timbro cristallino, dorato e che spesso era decisamente melensa. James fu realmente o uno strano artista, o un individuo troppo comune e dedito senza indugi al businness. Nel 1937/38 incise invece, con formazioni di prim'ordine, una serie di brani con grandissimo swing e con e un drive veramente notevole, il tutto abbinato a una tecnica superlativa. Poi fu con Goodman all'apice del successo dello swing e fu all'altezza della situazione, senza una grinza, visto anche che il grande clarinettista era un perfezionista fino al maniacale e quindi Harry era per lui un musicista ideale. In effetti si puo' tranquillamente affermare che Harry James e' e sara' storicamente ricordato solo per quelle performances.
Lasciato Goodman, ebbe sue big band dall'epoca d'oro di queste formazioni, fino agli anni 60 e oltre. Da ricordare, oltre ad aver "tenuto a battesimo" nella sua band il giovane Frank Sinatra, il periodo in cui ebbe come cantante l'ottima Helen Forrest, forse il momento piu' felice con le sue grandi orchestre.
Tuttavia il sound non jazzistico, smaccatamente commerciale, soprattutto sempre ricco di virtuosismi, c'e' da credere fosse innato in lui, forse retaggio delle sue origini circensi, tanto che veniva sfoderato in ogni circostanza. Un esempio per tutti appunto la colonna sonora di "Chimere", dove per quanto si riescano ad afferrare le sue potenzialita' jazzistiche, prevale uno stile sdolcinato ed esibizionistico.
James prese parte a parecchi altri film sempre su questo standard, dove si allontano' ulteriormente dal jazz interpretando brani ad effetto come "Il volo del calabrone", sempre con virtuosismi che facessero presa su un pubblico generico....Peccato. Vale comunque la pena di ascoltare il suo fraseggio fluido, il suo timbro e il suo swing nelle registrazioni della meta' degli anni Trenta contenute nel CD della Jazz Archives n.57 Harry James - Young and Swinging.
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