Forse il documentario più bello,intenso e interessante realizzato su Charlie Parker, uscito nel 1987, e distribuito quasi contemporaneamente al film "Bird" di Clint Eastwood, certo per sfruttarne la scia pubblicitaria e commerciale. Il filmato e' rimasto tuttavia ignoto ai più e vale la pena vederlo per ogni appassionato di jazz.
Di grande interesse risultano soprattutto le testimonianze di musicisti noti e meno noti, di due delle mogli, nonché di gente dello show business a noi sconosciuta. Il tutto sullo scenario della New York degli anni '80, la New York dei quartieri piu' squallidi e dimessi, che forniscono un'atmosfera a tratti angosciante e a tratti poetica.
Ma il documentario di Huraux, regista belga, e' anche una sintetica storia del Bop, dei suoi inizi, e della vita tutto sommato dura sotto molti aspetti che conducevano i suoi protagonisti e lo stesso Parker nel periodo newyorkese, sottolineata da circa venti brani che non possono non tenerci legati alla visione e all'ascolto per un' ora. Si possono ascoltare così le parole di Dizzy Gillespie, Tommy Potter, Lester Bowie, Steven Ben
Israel, Jaqui Casto, Leroy Williams, vedere spezzoni di documentari su Billie Holiday, Coleman Hawkins e altri. Direi da non perdere.