Bing and Louis
di Corrado Barbieri
Quando suona alla porta e il maggiordomo apre e chiede chi deve annunciare, risponde"... dica Biancaneve". Dietro di lui ci sono Trummy Young, Edmond Hall e gli altri All Stars. E' Louis in una delle sue apparizioni cinematografiche piu' piacevoli e centrate. Il film e' una delle commedie più belle e sofisticate mai realizzate, "High Society" del 1956, del regista Charles Walters, con sceneggiatura di John Patrick, e soprattutto con le straordinarie musiche di Cole Porter.
Gli All Stars, nella vicenda, sono chiamati a provare nella sua villa dal mecenate Dexter-Haven (Bing Crosby), in vista di un festival del jazz che ha organizzato (il film e' girato in luoghi non lontani da quelli del festival di Newport e quasi contemporaneamente alla prima edizione).
Fin da subito Louis, in solo, sottolinea con la tromba, in sottofondo, un brano che Crosby canta nel giardino con una ragazzina (sorella della ex moglie Rosie, Grace Kelly), "Little one", una dolcissima canzone che Cole Porter scrisse per il film. In quelle poche note che risuonano a distanza esplode gia' tutta la sua musicalita', e all'attacco del refrain la sua tromba ha una tonalita' lirica e commovente. Il brano successivo "I love you Samantha", vede Louis e gli All Stars e ci mostra ancora con quale fantasia e spontaneita' Porter potesse creare canzoni di straordinario gusto.
Ma eccoci a uno dei due "clou" musicali del film che e' rappresentato da "Now you has Jazz", anche questo un brano concepito da Porter per il film, dove Bing e Louis sfoderano tutto il loro swing e la loro abilita' scenica in un duetto che definirei storico, citando in esso anche tutti i membri della band, che vengono inquadrati via via singolarmente mentre eseguono un riff col loro strumento. Una chicca visiva per ogni appassionato e di nuovo un documento storico.
L'altro picco musicale, non jazzistico,riguarda uno dei grandi successi di Porter, "True love", cantato da Bing nella famosa scena in barca
con la Kelly, che esegue benissimo in controcanto il finale in duetto.
Si sarebbe voluto ascoltare di più da Louis e Bing, i due storici innovatori del canto messi assieme, e l'occasione (a parte alcune trasmissioni radiofoniche degli anni' 50 che non ci sono pervenute) giunge nel 1960 con l' LP "Bing & Satchmo" prodotto dalla MGM.
E' un album piacevole che tuttavia induce in chi ascolta un preciso rammarico: che non sia stato concepito con una band più piccola che lo avrebbe reso forse un gioiello dati i due protagonisti. Gli arrangiamenti e l'orchestra sono quelli del farraginoso Billy May (con tanto di banale coretto... ce ne scampi!) che fanno riflettere su quanto spesso le Big Band abbiano creato una sorta di flusso musicale fastidioso, che tutto annacqua, diluendo arte e creatività. Nonostante questo, si tratta sempre di Louis e Bing, dispensatori in ogni caso di emozioni col loro canto,e brani come "Dardanella", "At the jazz band ball", "Little ol' tune", "Muskrat ramble" non ce le fanno mancare.
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