SORRY
Full Bix
di Corrado Barbieri
Scoperto il jazz, ci misi un po' a scoprire anche Bix. Louis Armstrong e la Creole Jazz Band di Kid Ory dominavano i miei ascolti. Fui naturalmente colpito dalla sua diversita', perché questa credo che sia la reazione prima di chi ancora non lo ha sentito e proviene da altri ascolti. Abituato ormai al prorompente vulcano Armstrong e alle dense polifonie del New Orleans, ero ancora titubante anche se affascinato dalle atmosfere piu' rarefatte e romantiche in cui agiva la cornetta di Bix e fulminato, come accaduto a tanti, dal suo timbro magico, quel suono che Hoagy Carmichael aveva assimilato a quello del batacchio di una campana.
Avrei voluto ascoltare molto di piu' la sua cornetta, e mi metteva un po' a disagio il fatto che nei suoi brani Bix e' sempre piuttosto parco di interventi, misurato, come se inconsciamente volesse lasciarci il desiderio di ascoltarlo ancora, di rimettere il brano, di procedere con altri.
Poi scoprii " Sorry " e finalmente potei appagarmi completamente della sua cornetta, fino al pathos. Da allora quando approccio un album di Bix non posso sottrarmi a quell' ascolto che poi regolarmente ripeto.
Ma andiamo per ordine. Il brano apre con uno degli assoli di clarinetto più entusiasmanti del jazz classico. Credo che se Don Murray non fosse scomparso cosi' giovane, più giovane di Bix, avremmo potuto ascoltare altre cose eccezionali. O forse era la presenza di Bix e quell'atmosfera che dava una carica incredibile? Non lo sapremo mai. Poi il pezzo e' in pratica tutto di Bix, un privilegio poterlo ascoltare per due minuti. In effetti non possono non venire in continuazione alla mente quelle affermazioni di Hoagy.
Le note e' come se colpissero materialmente, battessero partendo dai tasti ...per giungere al nostro udito. E verso fine brano quegli accelerati che Bix amava per poi rientrare nel tempo del pezzo!
Forse la definizione più calzante sull 'esecuzione di Sorry da parte di Bix l'ha data il suo amico Esten Spurrier nel bel documentario BIX di
Brigitte Berman (in Italia a cura della Delta Editrice)" ... Era come se Bix conducesse una mandria di cavalli giu' per una collina!"
In margine a "Sorry" - E' un brano, di Klager/Quicksell, che e' sempre stato poco eseguito, probabilmente proprio perché e' sinonimo dell' esecuzione straordinaria di Bix. Solo di recente i revivalisti del sound bixiano lo eseguono più spesso. Interessante e da ascoltare la rivisitazione del pezzo fatta nel 1989 dalla band Brian Green's Dixie Kings, sotto il titolo "Bix's Tune".
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