Quale Tiger?
 
 
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Quale Tiger?

 

di Corrado Barbieri

 

Un brano della Original Jass Band di Nick La Rocca, in cui si e' cimentata, prima o poi, quasi ogni orchestra di jazz classico da un secolo, da quando fu dalla Original inciso nel 1917. Versione peraltro questa banale, dove sono privilegiati effetti sonori per colpire il pubblico.
E in certo senso fu quasi sempre cosi', per la struttura intrinseca del brano, con un tempo veloce o velocissimo, e per il noto "ruggito" del trombone,Tiger Rag si e' in effetti sempre prestata ad incontrare gli applausi del pubblico piu' superficiale e sprovveduto.
Decine di orchestre blasonate hanno eseguito pessime versioni di un brano che se suonato intelligentemente e con lo swing giusto, puo' diventare una chicca. Perfino Louis Armstong ha sempre eseguito un pessimo Tiger, fatto di soli acuti e di una struttura confusionaria.
Per fortuna c'e' il ma,che riguarda almeno 4 band che hanno registrato versioni cosi'' eccezionali e travolgenti da catturare e far avvicinare al pathos ogni amante di jazz classico.
Primeggiano tra tutte le due (ma una e' decisamente superiore per struttura ed esecuzioni) di Ellington del 1929, i cui momenti straordinari sono gli assoli dei suoi grandi musicisti di quegli anni. Bubber Miley e' esplosivo, come se scappasse avanti, con uno swing indicibile. Barney Bigard e' immenso, scioltissimo e con un fraseggio cosi veloce e staccato che ci si puo' solo far trascinare come da una fortissima corrente. Straordinari i sax,soprattutto quello di Hodges, che rivaleggia con Bigard. C'e' anche il baritono di Harry Carney che costituisce un punto di novita' ed e' eccellente.
Il Sol dell'assolo finale di Joe Nanton al trombone, tenuto qualche secondo, chiude un brano tra le pietre miliari del jazz.
Dopo questa perla ne aggiungerei subito una seconda, quel Tiger Rag di Muggsy Spanier degli anni '50 che e' una sorta di bomba per la carica di swing che contiene. Il leader e' straordinario, piu' del solito.
Purtroppo il brano usci' inizialmente in EP senza copertina e solo in una bustina....e ancora oggi si dibatte su parte della formazione, incerta soprattutto su una rosa di tre trombonisti, tra cui George Brunis. Chiunque sia, sfoggia un'incisivita' e una forza uniche. Grandissimo, come sempre, Darnell Howard al clarino e Sid Catlett alla batteria (ma, e' mai stato meno che grande?...) varie esplosioni all'unisono dell'ultima parte del brano sono entusiasmanti, ed e' li' che e' possibile raggiungere il pathos,tra un colpo di orchestra e l'altro,tra un break e l'altro.
Non poteva mancare al grande trombone naif Kid Ory un brano come Tiger, e l"occasione viene con Teddy Buckner alla tromba e i due clarini di Darensbourg e Nicholas che, o con break fulminanti o con autentici flussi di note, fanno letteralmente volare il brano, in cui i semplici, asciutti break tailgate di Ory pongono la firma - New Orleans-. Ottimi anche i due vecchi, simpaticissimi gregari di Ory, Ed Garland al basso e Minor Hall alla batteria nei rispettivi break.
C'e' un'ultima versione di Tiger che ritengo valga la pena di essere ascoltata e assaporata,quella del complesso revivalista dei Firehouse, i famosi Pompieri disegnatori di Disney, forse la band piu' kitsch apparsa nella storia del jazz,come effetti,spirito e abbigliamento. Ma il Tiger Rag fa perdonare tutte queste cose in un attimo. L'inizio ha l'effetto di un martello che picchia su una campana, un sound pieno, battente, sicuro. Poi vi e' l'assolo del leader Ward Kimball al trombone, e li' mi chiedo quale altro musicista, in quel chorus, avrebbe potuto tenergli testa. Se fosse stata una di quelle competizioni tra band nelle piazze di New Orleans, Kimball sarebbe stato acclamato come Re degli Zulu!


Origine del brano
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Tiger Rag ebbe origine da una quadriglia francese molto di moda a New Orleans all'inizio del 900 "La Marseillaise" (nulla a che fare con l'inno francese) che Jelly Roll Morton adattava con facilita' al jazz. In origine chiamata "Praline", dal nome di un dolce dall'aspetto ruvido, nei locali di Storyville fu denominata "Get Out of Here and Go Home", poi "Jack Cary" e quindi "Number Two Rag", per approdare infine nelle mani della Original Jass Band di La Rocca e venire registrata a New York.

 


 
   
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