LA " REGINA DEL CABARET "

 
 
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IL PRESIDENTE, SILENZIOSO E TORMENTATO GIGANTE DEL JAZZ



Di Corrado Barbieri 




"The Prez" , il presidente, come nomino' Billie Holiday l'amico fraterno Lester Young. Non solo un vero amico ma colui da cui trasse il suo fraseggio canoro, impastandolo col suo sound inimitabile. 
Un tenorsassofonista che rivoluzionò l'impiego nel jazz di questo strumento : non roco, irruento, aggressivo, possente come Coleman Hawkins, la star del sassofono di quegli anni, nel confronto col quale Lester veniva accusato di essere troppo dissimile, bensi' dolce, fresco e fluente ma con la stessa inventiva e lo stesso swing del grande maestro. 
In realta' Lester faceva di tutto per differenziarsi da Hawkins, usando una voce strumentale soft, frasi lunghe, semplici, liricamente melodiche e piene di sottigliezze, di sfumature in grado di indurre forti sensazioni. Era un uomo mite, insicuro, tormentato, in procinto di diventare un gigante della storia del jazz, un musicista che, giungendo a meta' degli  anni Quaranta, doveva accorgersi che tutti i sassofonisti emergenti, i boppisti in erba, lo stavano prendendo a modello.
Si era ispirato agli inizi, come da lui dichiarato apertamente, al sound di Frankie Trumbauer, che " raccontava col sax sempre piccole storie " e il suo brano prediletto era quel " Singing the blues " capolavoro di Bix e di Trum, dove i due musicisti avevano esposto assoli con una grazia e una consequenzialità simili a un racconto. Aveva militato brevemente nella band di un King Oliver ormai in fase decadente, per poi unirsi al bassista  Walter Page e capitare a Kansas City, la città che fornirà al  jazz uno dei laboratori più interessanti e rivoluzionari. Fu un telegramma che Lester scrisse direttamente a Count Basie a farlo da questi reclutare nella sua orchestra. " Quando Prez venne da me al Reno Club di Kansas City era diverso da tutto ciò che avessi mai ascoltato " dichiaro' Basie prima che Lester passasse, attratto da un' allettante  offerta, all'orchestra di Fletcher Henderson. E con questa compagine che suona al Cotton Club di New York raccogliamo un'altra testimonianza entusiasta sul sassofonista, quella dello storico mecenate John Hammond "...era il piu' grande tenore che avessi mai ascoltato, era cosi' diverso dagli altri ! " Ma Lester torno' ben presto alla band di Basie, con cui inizio' a registrare, e poco dopo ebbe la fortuna di incontrare e legarsi da imperitura e affettuosa amicizia con Billie Holiday, che da subito gli diede incoraggiamento e impulso, ricevendone in cambio un'ispirazione potente per il suo futuro fraseggio canoro.
Militare durante la seconda guerra mondiale, soffri' le peggiori  azioni razziste, dopo le quali inizio' a bere pesantemente alcool e a consumare assiduamente marijuana, minando rapidamente la propria salute mentale. Ma, per quanto indebolito, la sua opera di innovatore si era gia' abbondantemente affermata : i bopper, Charlie Parker in testa, ricevettero dalla sua musica un contributo enorme e determinante, musica poi proiettata letteralmente nel futuro con l'influenza che ebbe sul cool jazz. 
Nonostante questa posizione sui gradini piu' alti della storia del jazz, la larga notorieta' e la grande mole di registrazioni, Lester Young  procedette sempre in punta di piedi, un artista che parlo' sottovoce, chiuso nella sua sensibilissima, silenziosa natura, e nascondendo le ferite mortali infertegli dal razzismo. 

PREZ e il cinema
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Nel 1945 il geniale imprenditore jazzistico Norman Granz, impressionato dall'arte di Lester Young, gli dette un ruolo di grande rilievo in uno dei film jazzistici piu' belli esistenti, " Jammin' the blues ", realizzato con la collaborazione del fotografo Gjon Mili. Granz poi inseri' regolarmente Lester nei tour del suo Jazz at the Philarmonic, con cui giunse anche in Europa. Sotto l'etichetta Aladdin gli fece registrare anche vari album, nonostante il sassofonista preferisse  i piccoli complessi, che contemporaneamente dirigeva, alle  grandi jam session organizzate da Granz ( "Jammin the blues " si puo' trovare agevolmente in rete su YouTube).

 

 

 

 

 

 


 

 



 

 

 

 


 

 

 

 





 

 
 
   
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