THE MUSINGS OF MILES: PUREZZA ASSOLUTA DI UNA TROMBA
di John Milner
Chi scrive non e' entusiasta di Miles Davis sia nelle performance della seconda meta' della sua vita, sia quando suona con grosse formazioni, non foss'altro perche' sono convinto che per apprezzare nella loro essenza gli artisti di jazz in generale si debbano ascoltare con le piccole formazioni.
Nel caso di questo album inciso nel giugno del 1955 e' poi assolutamente necessario per assaporare il lirismo e la purezza della tromba di Davis in quel periodo d'oro.
Sei brani in cui la sua tromba e' veramente assimilabile ad acqua di fonte cristallina e purissima, che scorre su una sezione ritmica ideale e opportuna per raggiungere un risultato di grande equilibrio ed estremo gusto.
Red Garland al piano e' delicato, espressivo, e incornicia perfettamente ogni idea musicale di Davis, che lo aveva incoraggiato ad ispirarsi allo stile del suo pianista preferito, Ahmad Jamal. Jo Jones alla batteria e Oscar Pettiford al basso non necessitano di aggettivi particolari, se non, appunto, quello di - ideali - . Anche la scelta dei brani e' delicata e classica allo stesso tempo, e spazia dalla bellissima ballata lenta " I see your face before me", allo standard " A gal in Calico", all'iperclassico bop " A night in Tunisia " di Gillespie, a " Will you still be mine ? " attinto come il precedente al repertorio di Jamal. Mentre il blues " Green Haze " in conclusione dell'album permette di apprezzare quasi come in una passerella tutti gli straordinari artisti che hanno registrato questo splendido " The Musing of Miles ", tappa da percorrere per ogni appassionato.