Il Gerry Mulligan Quartet

 
 
Profili e Band
 
   
Menu' Profili e Band
   
 
 

 


Il Gerry Mulligan Quartet


Parte 1: un vento fresco e carezzante da Ovest







di Corrado Barbieri

 

 


Richard Bock, proprietario dell'Haig Club a Los Angeles e della nascente Pacific Jazz, ha in quell'estate 1952 l'intuizione di far incontrare Chet Baker con Gerry Mulligan, causando una scintilla che incendierà la scena jazzistica degli anni '50 e aprendo un capitolo nuovo e importante nella storia del jazz : senza il pianoforte (per casualita' e non per scelta), elemento allora di novità, nasce il Gerry Mulligan Quartet.
Per i due protagonisti principali sarà la piattaforma da cui spiccheranno il volo per due vite e carriere musicali tra le più intense e affascinanti della musica afro-americana. Il jazz che nasce da quel sodalizio e' un jazz fresco, originale, lirico, aperto, "pulito", con una giusta dose di "cerebralita'". E' il West Coast Jazz.
Gerry Mulligan e' piu' che un leader della piccola band, e' il visionario, il pensatore che forgia il nuovo sound, che abbina al suo straordinario talento al sax baritono la sua capacita' di compositore e arrangiatore,un musicista che attua un giusto equilibrio tra composizione e improvvisazione.
Ha gia' dietro di se' esperienze con un anticipatore come Claude Thornhill e con il nonetto di Miles Davis, tra i padri del Cool, un genere che ha fatto da apripista a sound ed idee nuove che in parte verranno riprese proprio in quel momento.
Chet Baker ha 22 anni, un istinto e un orecchio musicali indiscutibili e il grande dono del lirismo, dote sempre piuttosto rara nel jazz. I due si intersecano alla perfezione. Con l' ottimo Chico Hamilton alla batteria e Bobby Whitlock al basso il quartetto debutta al piccolo club di Bock, l'Haig nei pressi di Hollywood.
Il locale ha una capacita' di circa 80 persone e il successo del quartetto e' tale che avra' il tutto esaurito per quasi undici mesi !
Di pari passo hanno luogo le sedute di registrazione, che iniziano in luglio e con cui in pratica Bock lancia la sua etichetta Pacific Jazz. Il primo disco, un single che sara' posto in vendita nell'ottobre successivo, contiene "Bernie's Tune" e "Lullaby of the leaves", due brani destinati a diventare quasi sinonimo del quartetto. Due pezzi freschissimi, tesi, nitidi, e con assolo dei due ottoni concisi come raramente il jazz li ha annoverati fino a quel momento.
Segue, nei mesi autunnali e fino al gennaio 1953, la registrazione di altri 15 brani di pari bellezza, tra cui "Soft Shoe", "Nights at the turntable", "Freeway", "Are'nt you glad you're you", "Get happy", "Poinciana", dove l'intesa e l'amalgama tra Gerry e Chet e' semplicemente sorprendente oltre che entusiasmante.
E' a quel punto che il quartetto esplode letteralmente come fenomeno musicale nazionale, polarizzando l'attenzione dei media, tra cui l'entusiasta Time magazine che usera', evidentenente anche sotto l' effetto della sorpresa per la novita' (e questo da' la dimensione dell' impatto del Gerry Mulligan Quartet) riferimenti e paragoni mai usati in precedenza riguardo al jazz, citando Bach, Stravinsky, Ravel.
E il complesso diventa l'epicentro del movimento del West Coast Jazz che sta sbocciando rapidamente (continua Parte 2).

 

 

 

 

 

 

 




 

 




 








 

 


 

 

 



 

 

 

 

 

 




 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
 
   
  scrivi a info@corradobarbieri.com