Mulligan & Baker alla Carnegie Hall L' Ultimo incontro

 
 
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Mulligan & Baker alla Carnegie Hall
L' Ultimo incontro


 

Di John Milner

 



Siamo nel 1974 e il produttore Don Friedman cerca da mesi di riunire le glorie del West Coast per alcune sedute di revival. La maggior parte degli artisti si nega, in generale i musicisti preferiscono pensare alle creazioni del momento che non voltarsi a guardare il passato. Non cosi' Chet e Gerry, che non suonano assieme da dieci anni, e per i quali il richiamo dei loro magici momenti, quelli dei giorni in cui hanno dato vita a pietre miliari del jazz, e' senza dubbio forte.
Sono gia' sul palco della Carnegie Hall e Gerry dice "Cosa facciamo per primo?"
"Line for Lions?" suggerisce Chet, "e' per scaldarci" aggiunge. Chet e' uno che si e' sempre preoccupato per la riuscita delle sue performance, e poco prima ha confidato a Mulligan di non sentirsi a proprio agio. "Lo immaginavo " aveva risposto Gerry... E Chet "...e' la tensione di essere alla Carnegie Hall, preferirei essere allo Stryker's Pub...."
Il concerto e' registrato e sara' una performance piena di sapore. Non certo con la poesia e la freschezza del magico esordio del Gerry Mulligan Quartet, ovvio, ma si avverte la maturita' dei due artisti, che ancora possono toccare con quelle note l'animo di chi ascolta, con qualcosa di diverso, un sound caldo e nostalgico, che contiene vent'anni della loro arte, del loro jazz, di vita vissuta piu' che intensamente.
Nove brani (pubblicati su due album) in cui Mulligan svetta (anche perche' Chet suona solo in tre brani), soprattutto sfoderando una novita',una sorpresa tenuta in serbo, come da sua ammissione, per stupire: e' la sua composizione "Song for Strayhorn", splendida, lirica, dedicata al grande compositore scomparso nel 1967.
A un certo punto si ascolta la voce di Chet che nell' intervallo tra un brano e l'altro, dice "don't change your hair for me, not if you care for me" ...e Jerry "stay little funny Valentine, stay..." e Chet attacca il brano, con un sound pieno di sentimento e di nostalgia, in una versione che non si scorda, e che provoca un'ovazione del pubblico della Carnegie.
"It's sandy at the beach", "There will never be another you", il lungo "K-4 Pacific" (11 minuti), "Margarine", il classico "Bernie's Tune", e "Song for an unfinished woman", altra bella composizione di Mulligan, sono gli altri pezzi eseguiti.
La sezione ritmica, composta dal pianista Bob James, dal batterista Harvey Mason, dal vibrafonista Dave Samuels e dal bassista Ron Carter, e' "onesta", mentre ottimo e' John Scofield, un chitarrista dal tocco romantico e rilassato.
Alla fine del concerto, non registrati, parteciperanno Stan Getz e Buddy Rich.
E' l'ultima volta che Chet e Gerry suonano assieme, e il suggello e' un addio che rimarra', per un ascolto perenne ed emozionante.



 

 

 

 

 

 

 

 

 





 




 


 

 

 

 






 

 

 

 

 

 






 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 






 

 

 

 

 

 

 

 








 
 
   
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