Leonard Feather
Down Beat – ottobre 1963
MILTON JACKSON
Il Blindfold test
La sua decennale associazione con John Lewis ed il Modern Jazz Quartet ha fortemente caratterizzato la sua immagine, definito il suo stile ed assicurato la sua posizione economica ed artistica; non e' facile immaginare cos'altro avrebbe potuto essere la sua carriera.
La mia sensazione e' che avrebbe proceduto nel modo molto swingante con il quale aveva caratterizzato la sua presenza nella band di Gillespie a meta' degli anni 40' (e di nuovo dal 1950 al 52 ), in quella di Woody Herman e nel piccolo gruppo nel 1949 -50. Ad ogni modo, la decade nel MJQ ha prodotto meno cambiamenti nel suo stile di quanto si sarebbe potuto immaginare; i dischi occasionali incisi con Ray Charles, Oscar Peterson ed altri, lo attestano.
Nel frattempo, questi ultimi anni hanno visto una pletora di nuovi vibrafonisti affollare un settore che, al momento dell'arrivo di Jackson a New York, proveniente da Detroit, contava solo quattro esponenti preminenti: Lionel Hampton, Red Norvo, Tyree Glenn Margie Hyams.
Ciascuno dei dischi selezionati per questa intervista, presenta uno tra le dozzine di nuovi vibrafonisti. Questo e' il primo Blindfold Test di Jackson dal numero del 23 luglio 1959 . Come sempre, non gli e' stata fornita alcuna informazione sui dischi sottoposti.
I dischi sottoposti:
1. Gary McFarland: “Tree patterns” - (dall'LP “ The G. McFarland orchestra”) - Verve. (McFarland, vibrafono, compositore, arrangiatore, direttore.)
C'e' qualcosa di familiare nella parte introduttiva…. cercavo di pensare chi puo' comporre in quel modo. Possibilmente Gunther Schuller….ma non puo' essere il suo arrangiamento. Forse John Handy? Ora, il vibrafono: a volte e' lo strumento stesso che ne rende difficile l'identificazione perche' e' un prodotto molto meccanico; molte volte ti sfugge. Voglio dire che non deve dipendere cosi' tanto dal modo in cui l'artista lo suona, come una tromba per esempio; in altre parole, il suo suono e' meno personale di quello della maggior parte degli strumenti a fiato.
Ho ascoltato una scrittura molto interessante ed una strumentazione insolita.
Nell'insieme, sul piano musicale, lo reputo buono – diciamo 2 stars e mezzo.
2. Mike Mainieri: “ If I were a bell” - (dall'LP “Blues on the other side”) - Argo. (Mainieri, vibrafono – Bruce Martin, piano.)
Ah, questo swingava per tutto il brano – il tipo di performance che mi aggrada. Il pianista mi ricorda un po' qualcosa dello stile di Andre' Previn. E potrebbe essere Bobby Hutcherson o Dave Pike al vibrafono; la tecnica e' eccellente. Dagli 3 stars e mezza.
3. Walt Dickerson: “Togetherness” (dall'LP “ A sense of direction”) - New Jazz. (Dickerson, vibrafono.)
Qui non ho colto alcun messaggio – tutti gli assolo e gli unisono sembrano quelli di un disco fatto in fretta, giusto per finirlo o qualcosa. Non hanno veramente speso tempo a metterlo insieme. Dagli il minimo: una star.
4. Gary Burton: “ One more” (dall'LP “ Who is Gary Burton?”) – RCA Victor. (Burton, vibrafono – Clark Terry, flg.horn, - Tommy Flanagan, piano.)
Il bilanciamento del suono e' brutto….la tromba suona impastata, ma mi e' piaciuto il suo assolo ed ho sentito abbastanza per dire che e' Clark Terry! E' uno dei solisti ad avere un suono veramente individuale.
Anche il piano – ed e' Tommy Flanagan, sono sicuro…. e l'altro potrebbe essere Eddie Cosat al vibrafono.
L'arrangiamento e' molto bello….mi e' piaciuto tutto. Mettici 4 stars. Tutto l'arrangiamento ha un sacco di vivacita', una cosa molto importante.
5. Victor Feldman: “ Mosey on down” (dall'LP “Merry old soul”) - Riverside. (Feldman, vibrafono – Sam Jones, bass.)
Questo sembra molto Bobby Hutcherson con Herman Wright al basso – e' uno dei brani migliori che hai suonato – un arrangiamento bello e rilassato – e un bello spirito, come se tutti stiano sentendosi in palla. Molto buono il contrabbassista. Vale circa quattro stars.
6. Dave Pike: “Melvalita” (dall'LP “ Bossa Nova carnival”) - New Jazz. (Pike, vibrafono.)
Bella bossa nova!
Quando eravamo in Sud America mi e' capitato di ascoltare qualche autentica bossa nova ed e' abbastanza diversa da quella che si suona qui da noi, anche se le affibbiamo quel nome; ma questa e' veramente bella…. Non mi dispiace ascoltare un po' di bossa nova, ma alla lunga puo' diventare noiosa.
L'abbiamo suonata con il MJQ.
Quello potrebbe essere Cal Tjader…. l'ho trovato molto piacevole. Dagliene tre.
7. Curtis Amy: “ Gone into it” (dall'LP “Groovin' Blue”) - Pacific Jazz. (Carmell Jones, tr - Amy tsax, - Hutcherson, vibrafono.)
Ecco un altro esempio dove i fiati suonano troppo forte per il vibrafono.
Deve essere un gruppo della West Coast, tipo, mi sono sembrati Carmell e Teddy Edwards. Gli altri non li conosco. Al vibrafono potrebbe essere Larry Bunker. (successivamente votatosi alla batteria suonando con Bill Evans. N.d.T.),
Devo dire che il gruppo e' molto piacevole.
Gli darei 2 stars e mezzo.
Testo a cura di Ettore Ulivelli
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