"O mio agognato amante, dove sei?….."
 
 
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"O mio agognato amante, dove sei?….."

 

 


di Adriano Pateri






E' una donna, probabilmente non più giovanissima, arsa dal desiderio e dal bisogno d'amore. Oberata dalla tristezza senza conoscerne la causa e che vuole provare e trovare quello che non ha mai avuto. Baci mancati dall'amante che non c'è. Si sente sola nella fredda notte e darebbe l'anima per considerarlo suo. Lassù c'è solo la luna ma nessuno da amare…..l'amante, dov'è?
Ha sentito dire che la sensazione eccitante di una breve storia d'amore può sembrare un incantevole sogno...poi va a letto e, per quanto possa essere strano, si accorge di pregare, forse inutilmente, affinché l'amante arrivi per portarle l'amore.
Rimane la speranza di incontrare un giorno l'uomo che asciugherà tutte le sue lacrime, che le sussurrerà all'orecchio parole dolci mentre l'abbraccia e la bacia… quante le cose non concesse!… "o mio agognato amante, dove sei?…."

Composta da Jimmy Davis, Roger "Ram" Ramirez e Jimmy Sherman nel 1941 è una gemma, sia musicale che per i testi, da sempre considerata uno dei più significativi standard del repertorio jazz.
Non esiste al mondo musicista di jazz, si tratti di star, professionisti o dilettanti di ogni livello, che non si sia misurato con questa composizione sia in versione vocale che strumentale.
Associata a Billie Holiday, per la quale, sembra, sia stata scritta e che la immortalò in una indimenticabile versione, fu esaltata da cantanti come Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Carmen McRae per citare solo le più famose.
Tra le versioni strumentali resta altrettanto famosa quella celebre di Charlie Parker, registrata nel 1946 presso uno studio di Hollywood in una seduta a dir poco drammatica per le condizioni di salute e forma di Bird.
Alcuni hanno anche attenuato l'esaltazione di questa versione evidenziandone la frammentarietà e quindi la tanto decantata validità artistica.
Lo stesso Parker in seguito non si dichiarò soddisfatto e volle riregistrarla con una esecuzione tecnicamente corretta. Resta fermo che la versione del '46 sia considerata sublime per intensità e feeling carico di pathos nonostante le imperfezioni nell'esecuzione. Parker, dopo quella seduta e dopo altre poco piacevoli vicissitudini, entrò per 6 mesi nella casa di cura di Camarillo, episodio, come tutti sanno, immortalato dalla sua composizione "Relaxin' at Camarillo".
Da citare, inoltre, un'altra versione strumentale, meno famosa di quella di Parker, ma, a mio parere, artisticamente notevole: quella "live" di Stan Getz, accompagnato dal trio di Bill Evans, registrata in un concerto ad Anversa nel 1974 e reperibile su disco Milestones intitolato 'But Beautiful'.
"Lover man", oltre alla raffinatezza armonica e, in genere, musicale della composizione, rimane per l'argomento trattato nella lirica un vero inno all'amore pari in intensità a "Hymne à l'amour" di M. Monnot con i testi scritti ed interpretati dalla grande Edith Piaf.







 

 

 

 


 
   
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