Classe 1886, nato a La Place, nelle piantagioni attorno a New Orleans, fu sempre chiamato Kid, ragazzo, da quando giovanissimo cercava di accompagnarsi alle band dei piu' vecchi per cercare di suonare banjo o strumenti a percussione fatti in casa, oppure si intrufolava in una delle tante case di piacere di Storyville. Ma il suo nome era Edward Ory, creolo, quindi di quella classe che aveva potuto, fino ad un certo punto (cioè fino alla promulgazione delle famigerate leggi Jim Crow che discriminavano allo stesso modo tutti coloro che non fossero bianchi) avere un superiore livello di istruzione e beneficiare di una certa agiatezza. E proprio per questo aveva sofferto particolarmente.
Qui, per Kid Ory, e' d'obbligo un'affernazione non troppo dissimile da quella usata per Louis Armstrong : se Louis fu - il - jazz, Ory fu - Il New Orleans-, quello stile nella forma piu' pura e con le sue caratteristiche inconfondibili. Scelto il trombone come strumento definitivo, pote' suonare col mitico Buddy Bolden e praticamente con tutti i grandi nomi di quella storica, vecchia guardia di musicisti della citta' del delta, quella dei padri del jazz di cui anche lui faceva parte. Fu il padre indiscusso dei trombonisti, cresciuto allo stile "tailgate", cosi' definito perche' con le band itineranti il trombone doveva stare nella parte posteriore del camion o del carro, con l'apertura per poter allungare il suo strumento. Uno stile caratterizzato da ripetuti glissando, da una tonalita' "growl" e da uno schema musicale semplice ed efficace. Qualcuno, da noi, ha usato come aggettivo "naïf", che puo' calzare, anche perche' di straordinaria arte naif l'Europa ne e' stata ampiamente e fortunatamente testimone.
A questo punto, chi stesse leggendo questo scritto e non conoscesse Ory e la storia del jazz piu' in profondita',potrebbe pensare che il suo stile lo avrebbe portato a un vicolo cieco e a una fine simile a quella di tanti suoi contemporanei, quella famosa vecchia guardia spesso caduta nel dimenticatoio. Fu tutt'altro che cosi,e Il Kid continuo' a suonare, non solo osannato dai suoi fans, fino alla fine dei suoi giorni negli anni ' 70, ma anche ispirando molti trombonisti di jazz classico. Eppure, l' uomo che -e'- il New Orleans, non cambio mai il suo modo di suonare il trombone, e la sua discografia occupa un volume!
Naturalmente una carriera cosi' lunga e il suo successo indiscutibile presso gli amanti di jazz classico ha una spiegazione, che non consta di poca cosa: Ory era una persona oculata, intraprendente, che sapeva amministrare la sua professione quanto la sua salute e quanto alle sue scelte musicali aveva idee molto chiare, tra cui quella fondamentale, e che caratterizzo' le sue band, cioe' di contornarsi sempre di ottimi musicisti. E inoltre,via via che avanzava nel tempo, ingaggiava nelle sue band elementi che avevano già abbracciato un sound più moderno, ma che riusciva a coniugare benissimo col New Orleans, con il suo tailgate e con il suo grande swing.
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Negli anni '10 Ory capeggio' una propria band in cui militarono anche King Oliver e il giovanissimo Louis Armstrong, poi, come tanti altri musicisti lascio' la città, ma non con direzione Chicago come la maggior parte di loro. Diresse ad ovest, a Los Angeles, dove nel 1922 ebbe un appuntamento con la storia, quando registro' i primi brani di jazz eseguiti da una band nera. Furono sei brani, di cui due strumentali, "Ory's Creole Trombone", di sua composizione, e "Society blues", per i quali pare che il costo di stampa sia stato sostenuto da lui stesso,sotto l'etichetta" Kid Ory's Sunshine Orchestra". Quindi ricevette offerte di lavoro da Chicago e si apri' per lui la prima grande stagione di registrazioni: con la Creole Jazz Band di King Oliver, con gli Hot Five/Seven di Armstrong, con i Red Hot Peppers di Jelly Roll Morton e con i New Orleans Wanderers, costituiti con Johnny Dodds, divenendo uno dei principali protagonisti del periodo in assoluto più importante del jazz classico.
Con la depressione degli anni '30 Kid Ory come tanti si ritiro' dall'attività musicale (ma aveva fatto a tempo a incoraggiare Benny Goodman a intraprendere la strada del jazz) per gestire un allevamento di polli in California. Poi, a inizio anni '40, fu tra i primi a ricevere proposte dai promotori del revival e nel 1944 prese parte alla trasmissione radio di Orson Welles, che come sappiamo stava muovendosi in tal senso (molto interessante su youtube un 78 giri recuperato e incollato, con una parte della trasmissione e l'esecuzione di "Muskrat Ramble", la sua composizione piu' famosa).
E' in quell'anno che nacque la Kid Ory's Creole Jazz Band, denominazione che durera' quanto la sua attività musicale e che vedra' succedersi come componenti, attraverso 20 anni, il meglio dei musicisti di jazz classico. Quella prima formazione vide alla tromba il "fido" Mutt Carey, che puo' non essere apprezzato per il suo eccessivo vibrato ma che rappresenta anch'esso il puro stile New Orleans, Jimmy Noone al clarinetto,veterano sulla cui validita' sono sempre esistiti pareri contrastanti, Buster Wilson al piano, Bud Scott alla chitarra, il piu' che fido Ed Garland al basso, che restera' con Ory fino a tardissima eta', e il noto batterista Zutty Singleton.
Jimmy Noone morira' durante una seduta di registrazione, ed Ory comporra' la bella "Blues for Jimmy", quasi sempre eseguita con il tipico assolo di contrabbasso suonato con l'archetto.
Da quel momento si alternarono prevalentemente,nelle band di Ory, tre serie di straordinari musicisti ai rispettivi strumenti: alla tromba Mutt Carey/Teddy Buckner/Alvin Alcorn; Omer Simeon/Darnell Howard/Joe Darensbourg al clarinetto; Alton Redd e Minor Hall alla batteria. E' con questi uomini che si svolsero le sedute storiche di quella meta' anni ' 40/ inizio '50 alla Good Time Jazz ( vedi ) e che in un certo senso furono il preludio al periodo d' oro di Kid Ory ( vedi ), che in quei giorni aveva oltre 60 anni!