Tutto in un Jazz Loft
di Franco Bergoglio
Proviamo a considerare tutti gli ingredienti e le discipline che si trovano in questo splendido volume a fumetti di grande formato. Troviamo il jazz, scritto, immaginato e suonato, la vicenda noir, l’intreccio storico e quello fantapolitico (“incubo privato delle politiche pubbliche” definisce James Ellroy questa tecnica narrativa), il fumetto d’arte e altro ancora. Non resta che buttarsi immediatamente nel “tutto” che balza fuori dalle pagine di Jazz Loft meravigliosamente mescolato dai pennelli di Massimiliano Gosparini mentre sul cd girano le musiche del sestetto guidato da De Mattia e Cesselli, due musicisti importanti del panorama italiano, qui alle prese con una “colonna sonora” che fin dal primo brano (un omaggio all’hard bop ultimo periodo) si cala perfettamente nella storia, toccando il free quando serve e ironizzando sulla destra oltranzista americana del Tea Party con una versione “mutante” di "Tea for Two" che strappa un sorriso.
Non si ride invece sui soli dove ascoltiamo un Massimo De Mattia in stato di grazia, l’apporto di altissimo livello di Nicola Fazzini ai sassofoni e di Luigi Vitale al vibrafono e marimba; questo senza far torto ai ritmi del sestetto che lavorano con grande precisione e ai brani originali dei quali si è già detto. il giornalista e scrittore Flavio Massarutto governa magistralmente i riferimenti storici al lavoro del fotografo Wiliam Eugene Smith e le tante suggestioni jazz di una New York molto scura, sia in senso grafico che umano, senza dimenticare la regina di un lavoro simile, la trama. La sceneggiatura cita a piene mani, ma racconta una storia e ovviamente il finale a sorpresa ha il suo peso. Va anche precisato che Massarutto su fumetto e jazz gioca in casa, avendo dato alle stampe il documentatissimo compendio - Assoli di china - (Stampa Alternativa, 2011).
Se amate il jazz, il noir, il fumetto e le torbide ambientazioni americane questo sarà il vostro pane (bourbon?) per una serata piacevole. |