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ANNI VENTI DEL 900 : LA SINCOPE CAMBIA LA CULTURA MUSICALE PER SEMPRE


Di Corrado Barbieri e Duccio Castelli




I “ Roaring Twenties “, i ruggenti anni ‘20, tumultuosi in ogni senso negli Stati Uniti, vedono l’ inizio di quella che sara’ definita Eta’ del Jazz, un periodo ricco di creativita’ e di innovazione in ogni ambito artistico, dalla letteratura alla pittura, dalla poesia al cinema, ma in primo luogo nella musica.
E’ una rivoluzione che viene dalla “ sincope”. Definita nel linguaggio musicale come “ un effetto che interrompe il flusso regolare del ritmo in un passaggio della composizione musicale “, nasce a New Orleans dall’ interazione tra musica africana ed europea, ma e’ a Chicago che assume le proporzioni del fenomeno e del cambiamento culturale.
L’attrazione che suscita tale effetto trascendera’ le classi sociali e le razze, e colpirà’ la sfera emozionale degli individui con forza travolgente.
Sono giganti del Jazz come Joe Oliver, Louis Armstrong, Jelly Roll Morton ed alcuni piccoli complessi caratterizzati dalla presenza di Italo-americani a dare a questa rivoluzione musicale una spinta propulsiva senza precedenti. Poi c’e’ Bix Beiderbecke, la figura che oggi, in pieno secolo successivo, appare sempre più non soltanto innovatrice ed espressione di una spontaneità assoluta, ma artefice di un autentico “ponte” tra culture, sound, e stili musicali e jazzistici diversi . Se l’elemento africano porta il ritmo, quello europeo porta il Romanticismo, e la musica cambia per sempre.


 

 

 

 

 

 

 
   
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